Torre, Leopoldina Pallotta Della by non e per snob

autore:non e per snob
Format: epub
ISBN: 9788852099731

Un’impresa creativa

Se saper ricevere dunque non è una dote ovvia è però un’impresa creativa, che tutti possono imparare se hanno la voglia e la pazienza di dedicarvisi. Un’impresa che può svolgersi dappertutto. Persino in un monolocale o in un garage, se proprio necessario, insiste con la sua verve americana Amy Vanderbilt, un’altra delle grandi signore dell’etichetta d’oltreoceano.

Per ricevere, una casa non è mai troppo piccola, né troppo buia, angusta, brutta, un menu mai troppo semplice o banale, un aiuto domestico mai troppo assente.

Pur nella difficoltà del caso, intrattenere le persone, far incontrare gli amici, approfondire e condividere nuove conoscenze, fa parte di uno dei piaceri della vita e va esercitato malgrado tutto. Che si tratti di una sposina soave alla prima esperienza o di una stagionata e mondana regina dei salotti, di un pranzo completo comprato all’ultimo dalla business woman alla rosticceria più vicina (ma servito sul servizio di piatti migliore che ha in casa), del (o della) single che per gli amici non può far altro che un informale Vodka Lemon seguito da barbecue self-service, poco cambia. Ognuno troverà la combinazione che più si aggrada allo stile della sua vita. A quello che ama chiamare entertaining with ease, il ricevere disinvolto, Amy Vanderbilt ha dedicato un intero capitolo del suo Complete Book of Etiquette. E i costi di tutto ciò? Ancora una volta è bene sfatare un mito.

Ancora Amy Vanderbilt insiste nel dire che spendere cifre iperboliche per il wining and dining, vini e cibi, non è affatto necessario a garantire la riuscita di un pranzo.

Sarebbe troppo facile. Di ben altri ingredienti (ahimè) ci si nutre in questi casi. Certo cibo, vino, servizio (qui sì che vale la pena spendere tempo e denaro per trovare qualcuno di competente) e ambiente sono elementi decisivi per un pranzo memorabile. Però il vero successo di una festa dipende in larga misura dallo stile e dalla personalità di colei (o colui) che la organizza.

Dal flair (una parola intraducibile che sta per charme, classe, fascino, originalità e mille altre cose) che possiede nel rivolgersi alle persone, dalla sua abilità nel mescolare gli amici, preparare una bella tavola e, perché no, divertirsi un mondo anche lei o lui.

Non ultimo, a fare la differenza può anche essere l’attenzione con cui i padroni di casa trattano i loro invitati. Tutti, in qualche modo, e almeno per una sera, quella sera, hanno bisogno di sentirsi «speciali». E come tali vanno trattati. Allora daranno il meglio di sé, la serata lieviterà come un buon soufflé cotto a puntino.

Ma non tutte le grandi signore dell’etichetta la pensavano allo stesso modo di Amy in fatto di pranzi e pranzetti, né cavalcavano l’evento con tanta leggiadria. L’americana Letitia Baldrige, grande esperta di maniere, nonché a suo tempo assistente di Jacqueline Kennedy alla Casa Bianca, nel suo New Manners for New Times con il calore e la simpatia che contraddistinguono il suo stile, sostiene invece che il cosiddetto entertaining with ease sia tutta una fandonia. Era un gran lavoro, altroché!

Anche Emily Post descriveva

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